Piero V.

Stampante 3D/PCB Miller: si va avanti

Checché ne dica chi mi ha visto lavorare ieri, il progetto va avanti.

Ma facciamo un passo indietro: tempo fa avevo parlato di progetti elettronici che avevo in mente.

Quella che avevo chiamato “macchina per fare PCB” ho scoperto che può essere chiamata PCB Miller, per questo ho riportato questo termine nel titolo.

Tuttavia ho anche messo stampante 3D, e non è un caso: già su wired avevo letto del progetto RepRap e me ne ero già dimenticato, ma cercando informazioni su questi argomenti ho letto di parecchia gente che ha sviluppato idee molto simili alla mia partendo da questo progetto, che sarebbe appunto una stampante 3D in grado di replicarsi da sola, stampando tutte le parti di plastica che servono per costruirla.

Sono così tanto interessato al progetto che ho stimolato anche un mio amico a partecipare, tuttavia lui farà una vera e propria RepStrap, ovvero una RepRap costruita con pezzi di recupero, infatti lo “strap” sta per bootstrap, la linguetta con cui aiutarsi per mettersi le scarpe. Però ormai mi conosco: quando comincio un progetto del genere ci impiego dei mesi per avviare la fase operativa. … [Leggi il resto]

Arduino: ecco il mio problema

Sapete che ogni tanto mi diletto con l’elettronica, anche se faccio più pasticci che altro.

Comunque tempo fa mi era passata in mente l’idea di costruirmi Arduino, la versione seriale con PCB a faccia singola.

Tuttavia avevo avuto problemi con i tempi: erano imprecisi e non sapevo proprio capacitarmene.

Ebbene, in questi giorni ho ripreso in mano l’elettronica, più precisamente mi sono messo a smontare degli scanner usati che avevo preso al Balon di Torino (il mercato delle pulci), però, poiché mi serviva la scheda per controllarli, ho ripreso in mano Arduino.

Finalmente sono riuscito a trovare il problema: era il microcontrollore proprio!

Avevo ordinato 3 microcontrollori: un ATMega328 e due ATMega168PA.

Proprio il primo si è rotto, magari durante le prime prove… Questa è proprio sfortuna!

Comunque sia adesso con l’ATMega168 funziona tutto e addirittura con la seriale del computer.

L’unica cosa è che per metterci il bootloader dovete dare manualmente il comando aggiungendo la “p” dopo -patmega168. Il comando originale lo trovate dando “Scrivi il bootloader” dall’IDE di Arduino.

Sono abbastanza felice che bene o male alla fine posso usare Arduino. Non so se provare subito con i componenti che ho riciclato o prima prendermi qualche sfizietto (tipo esperimenti col telecomando).

Riprende la sperimentazione elettronica

Finalmente è arrivato il tempo delle vacanze 😊 Così vorrei ricominciare un po’ con la sperimentazione elettronica.

In mente ho già alcuni progetti.

Il più ambizioso è una macchina per fare PCB. Al momento se ho bisogno di una PCB la lavoro col Cloruro Ferrico, però è un procedimento alquanto noioso, soprattutto lo smaltimento del sale. Così vorrei provare un tentativo di CNC che mi richieda una spesa minima. Pensavo di fare con uno degli ATMega che mi sono avanzati, con il bootloader di Arduino, la scheda di controllo e poi di recuperare il maggior numero di pezzi possibili da scanner e stampanti (motori, guide…). Di progetti il web ne è pieno, sicuramente riuscirò a trovare qualcosa su cui basarmi. Comunque, non so perché, mi sento che sarà già tanto se riuscirò a fare muovere qualcosa :|

Questa insomma sarebbe l’idea principale. Però partirò con sperimentazioni su Arduino e sull’elettronica digitale in generale. In particolare vorrei costruire una scheda RS232-TTL da usare quando ne ho bisogno, magari con i connettori per usarla facilmente su breadboard. Visto che in casa, da qualche parte, dovrei avere un MAX232 penso che applicherò uno dei mille schemi basati su questo integrato.

Un altro bel progetto potrebbe essere un looper MIDI degli effetti della chitarra, però viene dopo il PCB miller, anche per questioni di budget. Non è di certo uno dei progetti più economici che esistano.

Quanto all’elettronica analogica voglio sistemare il canale drive del DeVille: un giorno, proprio quando mi serviva, la modalità more drive ha smesso di funzionare, e al suo posto si sente tipo un suono pulito.

Poi sarebbero belli i cloni del Boss CE-2 e dell A/DA Flanger, ma anche questi eventualmente verranno dopo il PCB miller, sempre che mi rimanga tempo.

In ogni caso se combinerò qualcosa vi terrò aggiornati.

Un consiglio: evitateli

Approfittando del ponte pasquale mi sono riservato del tempo per mettere a posto il mio mixerino che avevo costruito un po’ di tempo fa, che aveva due problemi: la cassa destra non andava e sulle cuffie sinistra e destra coincidevano.

È stato facile sistemare la cassa: era solo un cavo staccato dal finale.

I canali mischiati invece no, l’errore stava in un posto che non mi sarei mai aspettato:

openjack.png
Foto presa da Banzaimusic.com, il sito da cui ho acquistato questi jack

Questi sono i jack più economici che ci sono in giro. Se costano così poco in effetti ci sarà un motivo.

Questi jack sono detti aperti perché si basano sugli elementi “verticali” che vanno a toccare la punta e l’anello del jack, quindi ci sono degli anelli concentrici al jack maschio che collegano quegli elementi con delle linguette dove si va a stagnare i fili. Nel mio caso però le linguette erano troppo attaccate al corpo e andavano a collegarsi con gli anelli dell’altro canale.

Io avevo preso questi jack perché non sapevo cosa sarei riuscito a fare, ma se no uso sempre quelli chiusi e fatti il più possibile di plastica, anche per i pedali.

Il fatto che siano fatti di plastica consente di usarli in qualsiasi materiale senza dover pensare ad altri problemi quali loop di massa. Il fatto che siano chiusi permette che i contatti siano fatti in un modo più decente e ci sono in fila le linguette, ognuna in corrispondenza con il proprio canale canale e spesso dall’altra parte c’è anche l’interruttore normalmente chiuso.

L’unico problema è che costano di più, ma ne vale la pena.

DSL-2640R: alcune precisazioni

Il problema

Da un po’ di tempo a questa parte ho un desiderio un po’ fisso: abilitare IPv6 nella mia LAN.

Il mio provider, Telecom Italia, per una volta non è troppo indietro e supporta IPv6, purché anche il router lo supporti.

Purtroppo, non so se l’ho già scritto e comunque non mi stancherò mai di farlo, i produttori pensano solo ai modelli recenti dei loro hardware e dopo un po’ non fanno aggiornamenti o ne fanno solo alcuni inutili.

Ovviamente la soluzione più efficace sarebbe usare un firmware open source come OpenWRT, un po’ come è stato con Android.

Purtroppo non lo fanno e chi ha la fortuna di avere un router supportato flasha l’immagine, gli altri devono accontentarsi di tenersi il loro router così… oppure darsi da fare a provvedere a portare OpenWRT da soli 😌 .

Preferirei la prima, ma in mancanza di essa provo anche la seconda.

Purtroppo questo router è uno dei pochi modem che potete trovare nei negozi di elettronica non basato su Linux, bensì su ZynOS, un OS proprietario di ZyXEL, e ciò spiega perché Nmap non lo riconosce come Linux ma dà moltissimi demoni della zyxel e perché al posto di una shell decente c’è quella schifezza di prompt. … [Leggi il resto]