Piero V.

Qualche dettaglio su Fibercop

Negli ultimi mesi, nel mio paesino di meno di diecimila abitanti, Fibercop si è data un gran da fare per predisporre l’accesso ad internet con la fibra fino all’abitazione (FTTH).

Da sempre, sono un grande appassionato di telecomunicazioni e di fili. Nei disegni che facevo da piccolo non poteva mancare qualche elettrodomestico, con i rispettivi fili e le prese dove erano attaccati. Quindi, ho colto l’occasione per trasformarmi in un vero e proprio umarell, dare un’occhiata ai lavori, e cercare di capire come funzioni il tutto.

Un po’ alla volta ho cominciato a osservare sempre più dettagli, e quindi voglio condividere un po’ delle cose a cui ormai faccio sempre più attenzione.

Devo ringraziare poi il wiki di fibra.click e il forum, mi hanno aiutato a capire tante cose. Certe informazioni che riporto anche qui sono in parte derivate da conoscenze che ho acquisito lì. Kudos!

La situazione attuale

Circa nel 2017, TIM aveva già coperto il mio paese con la FTTC, e io stesso avevo fatto l'upgrade.

In quel periodo, TIM ha sovrapposto agli armadi ripartilinea già esistenti dei contenitori per gli apparati di conversione da segnale ottico a segnale elettrico.

Un armadio di TIM con i dispositivi per l'FTTC. La colonnina sulla sinistra, in parte tagliata nella foto, contiene un contatore e il trasformatore per l'alimentazione dell'equipaggiamento di rete.

Qualche volta mi è capitato di vedere questi armadi aperti, e gran parte dello spazio è occupato dai morsetti che collegano alle varie abitazioni.

Un cabinet può raggruppare diverse decine di utenze. Quindi, non c’è un cavo singolo per ognuna di esse, ma vengono raggruppate in cavi di diverse coppie, e poi ci sono delle strutture di distribuzione più vicine alle varie abitazioni, da dove partono effettivamente i singoli doppini.

Queste strutture sono chiamate chiostrine, e possono essere degli armadietti più piccoli, oppure essere delle piccole scatolette appese o ai pali, o ai muri delle abitazioni. In alcuni casi, il cavo multi-coppia può arrivare dentro gli edifici, per esempio nel locale contatori dei condomini.

L'interno di una chiostrina

Spesso, su tutte queste infrastrutture si possono vedere degli adesivi gialli con dei numeri.

Sugli ARL finora ho visto sempre solo un numero (di solito con due cifre, eventualmente uno zero come prima cifra). Sulle chiostrine, invece, ci sono almeno due numeri in due o più righe: la prima è l’armadio a cui sono collegate, le successive penso identifichino i gruppi di utenze collegate o i cavi multi-coppia. Spesso ho visto solo due righe, ma, in alcuni casi, anche di più.

La distanza delle tratte in rame per la VDSL (la tecnologia utilizzata principalmente per la FTTC) non può essere maggiore di qualche centinaio di metri, pena una degradazione eccessiva delle prestazioni. Io stesso, a circa 350m dall’ARL, ho una velocità di circa 50Mbps in download. Quindi, non mi stupirei se comuni più grandi avessero centinaia di armadi.

Il lavoro di Fibercop

In Italia, ci sono diverse compagnie che lavorano per portare la fibra ottica fino alle abitazioni. A parte le varie compagnie locali, ce ne sono un paio di molto grandi.

La prima è Open Fiber, che ha anche vinto gli appalti per la realizzazione della fibra ottica di stato nelle aree “bianche”. Non ho mai posto più di tanta attenzione ai loro lavori, quindi non saprei darvi dei dettagli.

Poi c’è Fibercop, la compagnia controllata per la maggior parte da TIM e nata probabilmente come risposta dell’ex monopolista ad Open Fiber. Un TL;DR è che sta realizzando una struttura per la fibra sovrapponibile a quella per il rame appena descritta.

Vicino agli armadi esistenti, aggiungono degli armadi ripartilinea ottici (ARLO), che hanno delle terminazioni per la fibra al posto dei morsetti. Da essi, partono dei cavi di qualche decina di fibre ottiche (24, 48, 96, …), che finiscono nei PTE (punti di terminazione edificio). Questi ultimi vengono messi in corrispondenza delle chiostrine, siano esse in armadietti per strada, sui pali, sui muri o dentro gli edifici.

Vista in altro modo, un’infrastruttura completamente nuova sarà influenzata dai progetti di una decina di anni fa, a sua volta costruiti su piani di decine di anni fa, rivisti e aggiustati nel tempo, si spera in una maniera abbastanza lungimirante.

Un ARLO non ancora completamente installato

Oltre ad essere vicini di posizione, ho notato che ARL e ARLO utilizzano gli stessi numeri identificativi. Invece le fibre vengono distribuite in quartine, cioè gruppi di 4 fibre, e ho visto che spesso i loro numeri differiscano da quelli delle chiostrine preesistenti.

Un PTE installato assieme ai morsetti per la linee in rame Una nuova chiostrina per la fibra (a destra) installata vicino a una vecchia chiostrina per il rame (a sinistra) Un PTE installato sul muro di un edificio

Una volta ho chiesto un paio di informazioni agli operatori che stavano saldando delle fibre: mi hanno detto che, quando possibile, utilizzano le infrastrutture già esistenti di TIM. Eseguono degli scavi solo quando necessario. Per quelli su asfalto, si avvalgono di frese, in modo da ridurre la fatica manuale e andare più velocemente:

La fresa per lo scavo delle minitrincee

Spesso mettono dentro le gallerie dei tubi fender, dove viene fatta scorrere la fibra, anziché mettere i minitubi in un classico corrugato:

Minitubi fender in una mini trincea

Le mini trincee coperte con l’asfalto rosa, visibili anche nella foto, sono effettivamente un segno lampante dei lavori in corso. Spesso sento la gente lamentarsi di questo modo di lavorare ma, Fibercop, a distanza di pochi mesi, ha già riasfaltato le strade dove ha effettuato i primi lavori di copertura.

In alcuni casi, la posa della fibra avviene in via aerea sfruttando i vari pali del telefono.

Ho osservato che il raggruppamento per ARL/ARLO è anche usato per organizzare i lavori. Nel mio comune, i lavori non sono stati fatti con continuità geografica. Però, una volta iniziati i lavori in una certa zona, tutte le chiostrine collegate allo stesso ARL sono state raggiunte.

Grazie alle etichette sopracitate, potete sapere quale è il vostro ARL di riferimento, e quindi anche quale sarà il vostro ARLO. Perciò, se vedete che compare tra quelli in questa pagina, i lavori arriveranno presto da voi.

La mappa interattiva non è molto affidabile: le aree cerchiate sono centrate sulla posizione dell’ARLO, ma il loro raggio è puramente indicativo. Il CSV allegato contiene le coordinate precise degli ARLO, quindi può aiutare a capire esattamente quali siano in lavorazione, in caso ce ne siano due molto vicini, e anche per quali i lavori siano già stati completati.

Quel documento non è sempre aggiornato tempestivamente: i lavori nella mia zona sono iniziati un mese e mezzo prima della data scritta nel CSV.

Ogni ARLO può connettere fino a 384 fibre, cioè 96 quartine. Nel mio comune ho visto assegnate anche le quartine 92 di un ARLO, 78 di un altro, e così via. Quindi, vengono sfruttati per la maggior parte. Ci sarà da vedere se TIM riuscirà effettivamente a far passare tutte le utenze dal rame alla fibra, e quante quartine sono usate interamente, cioè per 4 utenze.

fibra.click scrive che, nei comuni più grandi, a volte ci devono essere più di un ARLO affiancati, oppure vengono messi degli ARLO non in corrispondenza di ARL preesistenti (per esempio, a Savona).

Infine, nel mio comune ho avvistato un paio di muffole, cioè dei contenitori stagni, dove vengono fatte giunzioni di 192 fibre ottiche:

Una muffola per 192 fibre ottiche installata su un palo

Finora ho sempre parlato di Fibercop. Tuttavia, penso che Fibercop sia la proprietaria della rete, ma la realizzazione venga affidata ad appaltatori. Nella mia area, la predisposizione per i cavi è stata fatti da Co.Edil. Invece penso che della stesura della fibra e dell’installazione dei PTE se ne stia occupando Sirti.

Spesso, tra le varie fasi non c’è molta continuità: certi minitubi e fender sono rimasti vuoti per molto. Poi è stata inserita la fibra ottica, ma è rimasta scollegata in bobine appoggiate o appese qua e là. Solo dopo qualche settimana sono stati aggiunti i PTE. A volte, i cavi di fibra rimangono scoperti, altre volte invece viene messo un tubo rigido di protezione, ma talvolta diverso tempo l’installazione dei PTE.

Fibra ottica in attesa di essere installata in un PTE PTE installato, ma il tubo di protezione dei cavi ancora no. La foto del lavoro concluso è più in alto.

In alcuni casi, gli scavi stessi sono stati richiusi, per poi essere riaperti per installare dei tombini a molti giorni di distanza.

Comunque è comprensibile, stanno facendo davvero un lavorone che è stato rimandato per anni e anni. Lo splitting GPON non mi entusiasma troppo, ma in futuro dovrebbe essere possibile rimuoverlo. Avere un’intera fibra dedicata ad ogni utenza garantisce un’enorme flessibilità: il cambiamento di tecnologia dovrebbe richiedere modifiche solo negli ARLO e nei dispositivi degli utenti.

Non appena sarò allacciato cercherò di scrivere qualche dettaglio riguardo l’installazione della singola utenza.