Piero V.

Plugin flash e Chromium: ancora problemi

Ultimamente su Debian si sono ripetuti i problemi con il plugin flash (pepper) su chromium: non veniva proprio rilevato.

Ancora non conosco la causa, penso un cambiamento di API che ha portato la necessità di creare un file di configurazione nella directory /etc/chromium.d con le impostazioni del plugin.

Nel file update-pepperflashplugin-nonfree c’è un’istruzione per inserirlo, tuttavia non so come mai non abbia funzionato.

La soluzione del problema sta nel linkare o copiare manualmente da root il file necessario, facendo così:

ln -s /usr/lib/pepperflashplugin-nonfree/etc-chromium-default.txt /etc/chromium.d/pepperflashplugin-nonfree

Una volta riavviato il browser, il plugin torna a funzionare.

Chromium: spiegati i problemi con l'aggiornamento [su Debian]

Recentemente sono stati tempi un po’ duri per Chromium su Debian: disallineamento delle versioni amd64/i386, dipendenze non aggiornate (stessa libreria, nome diverso) e infine una serie di “effetti collaterali” che potrebbero sembrare dei bug, tra cui font che non coincidono più con quelli di sistema, nonché problemi con flash, java, GNOME Shell integration etc…

Sul bug tracker di chromium è stato aperto l’issue 37824, e tra i vari commenti è emerso il vero problema, se così si può definire: l’introduzione di Aura con l’aggiornamento di chromium alla versione 35.x.

Come si può vedere sul design document, questo è un nuovo sistema per il rendering, il cui obbiettivo è avere un’UI ricca, che usi la GPU e cross platform ma che allo stesso tempo utilizzi il massimo delle performance di ogni piattaforma.

Fino a qui tutto bene, ma ciò va a discapito di due cose, che a loro volta generano il bug: è stato ufficialmente eliminato il supporto dei widget di sistema, ma soprattutto di NPAPI. … [Leggi il resto]

Sistemare i font su Linux

Le distribuzioni basate su Debian, escluse forse le ultime versioni di Ubuntu, hanno qualche problema con i font, ovvero fanno abbastanza schifo.

Su suggerimento di questa guida ho messo Noto Sans come font sostitutivo ai caratteri Microsoft Verdana e Tahoma, molto diffusi nei CSS di molti siti, Facebook compreso, e ho ottenuto veramente grandi miglioramenti.

Non ho suggerito tutti i loro consigli, né l’ho fatto come suggerivano loro ma direttamente con un file in /etc/fonts/conf.d (potete scegliere voi il nome):

<?xml version="1.0"?>
<!DOCTYPE fontconfig SYSTEM "fonts.dtd">
<fontconfig>
<!-- Replace Microsoft fonts like Verdana and Tahoma -->
<alias>
	<family>Verdana</family>
	<prefer>
		<family>Noto Sans</family>
	</prefer>
	<default>
		<family>fixed</family>
	</default>
</alias>

<alias>
	<family>Tahoma</family>
	<prefer>
		<family>Noto Sans</family>
	</prefer>
	<default>
		<family>fixed</family>
	</default>
</alias>
</fontconfig>

Sperimenterò per vedere se anche gli altri cambiamenti ne valgono la pena, e comunque direttamente in fontconfig a livello di sistema, non a livello di applicazione o di Desktop Environment.

I font droid e noto sono anche nei repository di Debian. Devo riconoscere che sono soddisfatto da questi font di Google.

Questo fatto dei font è l’unico positivo della nuovo sistema, per il resto ho solo problemi, mai avuti prima d’ora, specialmente nell’altra installazione, nonostante il sistema operativo sia lo stesso, e penso entrambi fatti tramite debootstrap.

Casomai vi terrò aggiornati.

GNOME 3.8: gli screenshot

Finalmente, con un bel po’ di ritardo, mi sono preso del tempo per creare degli screenshot per far vedere GNOME 3.8 al buon Lantaca 😊 .

In realtà presto c’è già GNOME 3.10 ma ho voluto fare lo stesso la mia selezione di funzionalità, anche per spiegare un po’ meglio le novità che avevo segnalato precedentemente.

Torno a GDM

Da molto tempo in alcuni computer sto utilizzando LightDM anziché GDM.

Entrambi sono due gestori di display, ovvero permettono il login grafico e controllano il server X. Il primo è nato con lo scopo di essere leggero, permette una personalizzazione in HTML ed è diventato la scelta predefinita di Ubuntu già da alcune versioni, il secondo è quello ufficiale di GNOME.

Su Debian GDM3 è ancora il DM predefinito per chi ha GNOME, però mi sembrava lento all’avvio, perciò avevo deciso di cambiarlo.

Da tempo, però, pensavo di tornare a GDM perché non mi sembrava più così male come tempi d’avvio, inoltre non era stato rimosso dall’avvio e ad ogni boot veniva fuori il messaggio che era disabilitato.

Una cosa che poi mi seccava parecchio, riguardo LightDM, era che ad ogni aggiornamento dovevo ripristinare l’opzione di visualizzare la lista degli utenti anziché mettere lo username ogni volta, anche se magari esisteva un modo per fare file di configurazione separati dal resto.

Negli ultimi tempi ho avuto qualche problema con GNOME: non si montavano le unità di massa automaticamente e come ultimo bug non funzionavano più l’arresto del sistema o lo standby da parte dell’utente. … [Leggi il resto]