Piero V.

LibGDX e formati personalizzati di modelli

LibGDX

Di tanto in tanto mi diletto con motori di rendering 3D e game engine. Questa volta è satato il turno di LibGDX.

LibGDX è un framework per lo sviluppo di videogiochi 2D e 3D scritto in Java.

Il suo scopo è quello di rendere disponibili delle API Crossplatform (Windows, Linux, Android, OS X, iOS etc…) per il rendering 2D e 3D (OpenGL ES), la matematica associata, l’audio (OpenAL, Ogg ed MP3) e la fisica (Box2D e Bullet). Inoltre, dove possibile, usa metodi nativi scritti in C per aumentare le prestazioni, ma essendo scritto principalmente in Java, permette l’uso qualsiasi classe dell’enorme libreria standard o qualunque libreria scritta nello stesso linguaggio.

Un altro punto di forza di questo progetto è la grande community che vi è attorno, constatabile anche nel numero di stelle su GitHub.

Forse è merito anche della licenza, molto permissiva: la Apache License 2.0.

Formati di modelli personalizzati

Uno dei miei obiettivi, che prima o poi potrebbe diventare realtà, è fare un gioco, magari anche piccolo, ma compatibile con le mappe dei vecchi Call of Duty 1 e 2, con cui ho giocato molto in LAN con i miei amici. … [Leggi il resto]

OpenWRT: ext4 e RAID

Circa un mese fa avevo parlato del mio setup sul GoflexNet con OpenWRT. Avevo scelto di usare XFS influenzato da una guida trovata online, ma poi avevo avuto delle titubanze al riguardo. Allora, aprofittando del ponte lungo, ho deciso di fare un cambio di filesystem e passare ad Ext4.

Il procedimento è abbastanza semplice, ma può diventare lungo se volete conservare i file, poiché non esiste un modo (affidabile) per passare da XFS a Ext4.

Nel mio caso ci ho impiegato almeno una dozzina di ore, avendo spostato circa 650GB tra una partizione e l’altra del mio RAID.

Lo spostamento dei file può essere effettuato tramite SSH. È una buona idea usare screen, in modo da lasciare lavorare tranquillamente il vostro dispositivo senza tenere aperta una connessione SSH attiva.

La creazione del filesystem può essere effettuata direttamente su OpenWRT, previa installazione del pacchetto e2fsprogs. A questo punto basta un classico mkfs.ext4:

mkfs.ext4 -L etichetta /dev/mio_dispositivo

Sebbene opzionale, consiglio di mettere sempre un’etichetta, specialmente quando avete più partizioni. … [Leggi il resto]

"Farewell, Iceweasel"

Queste parole non rappresentano una mia personale decisione per il mio sistema, bensì sono di Mike Hommey, maintainer del browser di Mozilla per Debian, nonché sviluppatore di Mozilla. Precisamente queste parole sono il primo punto del changelog di due giorni fa di Firefox.

Dopo quasi 10 anni c’è stata una riappacificazione tra Debian e Mozilla, dopo che la seconda ha riconosciuto che le patch della prima sono in linea con la qualità che vogliono sia assicurata per Firefox.

Il fatto è pubblico ormai da quasi un mese, ma penso che molti, come me, non seguano i bug, quindi se ne sono accorti solo 2 giorni fa o dopo.

Debian ha deciso anche di creare due versioni dei pacchetti: quella che segue i rilasci standard (firefox) e quella che segue i rilasci con supporto esteso (firefox-esr), che era la politica predefinita in Iceweasel, nonché il passaggio predefinito.

Adesso anche Iceweasel/Thunderbird andrà incontro ad un processo simile, inoltre ci vorrà ancora qualche tempo prima che il firefox ufficiale arrivi anche in testing.

Per la stable non è ancora molto chiaro: nel primo messaggio del bug si pensava di aspettare direttamente a stretch, però poi il team di stable ha detto che va bene fare il cambiamento, non so se con i bakcports magari..

Certo è che per chi come me ha cominciato a usare Debian già dopo il cambiamento, sarà strano vedere l’icona ufficiale arancione al posto di quella blu e bianca 😉 .

Fonti

GoflexNet: si va avanti

I miei progetti si sa quando iniziano ma non si sa mai quando finiscono…

È stato così anche per il GoFlexNet, di cui avevo parlato a inizio gennaio, ma finalmente sono riuscito a comprare i dischi e a dargli una sistemata.

Hardware

Benché inizialmente li avessi esclusi, alla fine ho scelto dei dischi da 3.5”: i WD Blue 5400 RPM.

La scelta dei Blue è dovuta al fatto che Western Digital ha deciso di unificare i Green e i Blue, creando i due profili Blue 7200RPM e Blue 5400RPM.

Per la scelta dell’alimentazione, anziché stagnare la linea dei 12V sul Goflex, ho comprato delle prolunghe sata e un alimentatore da 12V. Ho tagliato la linea 12V dalle prolunghe e l’ho attaccata direttamente l’alimentatore. È una fortuna che la tecnologia LED si sia diffusa parecchio nell’illuminazione, fino a qualche anno fa non si trovavano mica alimentatori da 12V e 5A a meno di 10€.

A questo punto rimaneva ancora il problema della protezione meccanica dei dischi, ovvero una scatola dove mettere il tutto. Ho recuperato lo chassis di un sistema di antifurto dismesso, ed ecco il risultato:

I dischi nel case...[Leggi il resto]

Seagate Goflex Net e OpenWRT

Buon 2016!

Per cominciare bene l’anno ho deciso di invalidare la garanzia ad un altro dispositivo: il Seagate Goflex Net.

Da parecchio tempo cercavo un NAS da configurare in RAID 1 per salvare tutti i miei dati rimanendo più tranquillo.

I prodotti disponibili in commercio però per me hanno un grande problema: il costo, specialmente se si confrontano le loro specifiche con quelle di alcune ARM board. Infatti per un po’ di tempo ho pensato anche di usare una Odroid XU-4, sia come NAS che come media player, in modo da abbattere un po’ il costo dell’investimento, tuttavia ci ho rinunciato per diversi motivi.

Così, ricominciata ancora una volta la ricerca, è comparso il Seagate Goflex Net, una docking station per due dischi SATA con Gigabit Ethernet a meno di 25€.

Il Goflex Net

In realtà le specifiche del Goflex non sono così eccezionali, anche perché la PCB riporta una data risalente a Marzo 2010.

Ha una CPU della famiglia Marvell Kirkwood (armv5te) a 1,2GHz, 128MB di RAM, una NAND da 256MB, Gigabit Ethernet, 2 porte SATA e una porta USB 2.0.

Anche il firmware integrato non è molto buono, per non dire pessimo: l’intero funzionamento della macchina dipende da un servizio cloud chiamato Pogoplug. Da lì bisogna configurare tutte le funzionalità, comprese le impostazioni di sicurezza e accesso. E l’accesso ai file da LAN non può essere fatto tramite protocolli standard (SMB o FTP o altri), ma deve essere fatto con un software client rilasciato da Pogoplug. … [Leggi il resto]